a cura di Angela del Gaudio
5G, Internet delle cose, auto a guida autonoma, ecc.: solo alcuni dei tanti sviluppi tecnologici che attualmente stanno cambiando le nostre vite o lo faranno molto presto.
Siamo troppo scienziati per lasciarci prendere dal panico inutilmente. Tuttavia, con l’attuale sviluppo della tecnologia della comunicazione, anche noi ci chiediamo. Il senso di marcia è brevemente riassumibile come segue: La tecnologia wireless si sta diffondendo sempre più ampiamente in ogni ambito immaginabile della vita.
Da un lato questo sviluppo è trainato dall’industria, il che è comprensibile dato che il nostro modello economico è orientato alla crescita. Ciò che è più difficile da comprendere è il fatto che lo sviluppo è politicamente accolto favorevolmente, incoraggiato e perfino imposto dalla legge. Potremmo guardare cinicamente a questa tendenza e dire: “Non è affatto male, di conseguenza la domanda dell’armonizzatore aumenterà notevolmente.” In realtà, guardiamo allo sviluppo con grande preoccupazione: rispetto al futuro onere della tecnologia wireless, l’onere attuale è ancora piccolo da valutare. La dichiarazione dei medici, che già descrivono l’esposizione di oggi come il “più grande esperimento medico completo della storia umana” , diventerà quindi ancora più esplosiva in futuro.
Benvenuti nell’Internet delle cose
1) Auto a guida autonoma, 2) Braccialetto che invia i dati sanitari allo smartphone tramite Bluetooth, 3) Contatore elettrico “intelligente” che segnala i consumi ogni secondo tramite telefono cellulare, 4) Rilevatore di fumo radio (WLAN) -basato)
La diffusione della tecnologia wireless in tutti gli ambiti della vita è attualmente in pieno svolgimento e viene definita “Internet delle cose”. I nomi comuni per questo sono “IoT” (Internet of Things) o “Industria 4.0”. L’idea di base è questa: mentre Internet finora ha collegato principalmente le persone tra loro, in futuro anche tutte le cose immaginabili dovrebbero essere collegate con essa. Si va dalle automobili agli edifici, dai frigoriferi, ai contatori dell’elettricità e del gas alle bambole Barbie. Quest’ultimo, ad esempio, è stato un successo nel periodo natalizio del 2015. In questo giocano un ruolo importante i sensori, con i quali le cose registrano tutte le informazioni possibili sulla loro condizione e sul loro ambiente.
Questi stessi possono rappresentare una notevole fonte di ulteriore elettrosmog. Ad esempio, le auto a guida autonoma di Google e Apple, che stanno per essere omologate per l’uso stradale nel Regno Unito, sono tutte dotate di dispositivi radar a bordo per rilevare gli ostacoli. Se i veicoli si diffondessero, nel prossimo futuro ci saranno milioni di sistemi radar sulle nostre strade. I dati raccolti dai sensori devono essere elaborati, e questo spesso avviene tramite computer su Internet (parola chiave: “cloud”). Allo stesso tempo, le istruzioni vengono inviate al dispositivo collegato in rete tramite Internet.
5G – La nuova generazione di comunicazioni mobili dal 2020
Tutta questa comunicazione è praticamente al 100% via radio. Attualmente utilizza le tecnologie radio più conosciute come Bluetooth, WLAN e comunicazione mobile (3G o 4G, LTE). Come potete immaginare, l’“Internet delle cose” pone enormi esigenze alle reti mobili del futuro. Mentre le tecnologie attuali devono connettere “solo” tra loro qualche miliardo di persone, si stima che in futuro ci saranno circa 20 cose da connettere per persona. Siamo quindi nell’ordine dei 100 miliardi di partecipanti alla rete, composta da persone e macchine. Per poter gestire tali quantità di dati e reti complesse è attualmente in fase di sviluppo la prossima generazione di comunicazione mobile, il cui lancio è previsto intorno al 2020 con il nome 5G. Le specifiche tecniche mostrano che diverse aree vengono affrontate per poter superare le sfide.
È già chiaro che saranno necessarie molte più celle (ovvero aree geografiche coperte da un’antenna) e allo stesso tempo più piccole. In parole povere: in futuro ci saranno molte più antenne per cellulari. Attualmente si prevede che il numero aumenterà di circa dieci volte. Conclusione: possiamo aspettarci molte più fonti di radiazioni sotto forma di oggetti scintillanti e un numero notevolmente maggiore di antenne per telefoni cellulari.
Senza voler creare panico, dopo una valutazione pragmatica della situazione si può solo affermare: dal punto di vista dell’elettrosmog il futuro appare tutt’altro che roseo.
Aree geografiche coperte da un’antenna
LTE Telefonia Mobile Celle 2020 ANTENNE 5G – 2020
La nuova generazione di comunicazioni mobili, il 5G, utilizza approcci diversi per gestire quantità di dati molto maggiori e molti più partecipanti alla rete. Un approccio importante è l’utilizzo di celle mobili più piccole rispetto a LTE. Ciò significa che è necessario un numero notevolmente maggiore di celle di telefonia mobile e, naturalmente, di antenne. Prendiamo ad esempio una piccola città: mentre oggi per LTE occorrono 10 antenne (immagine a sinistra), per il 5G ne servono 62. Le cifre effettive dipendono ancora dalla progettazione definitiva delle specifiche 5G, che dovrebbero essere finalizzate nel 2016. Il primo grande test del 5G è previsto per le Olimpiadi invernali del 2018 in Corea del Sud.
Per il gran numero di nuove antenne per cellulari sono necessari nuovi luoghi di installazione e, a causa delle celle più piccole, queste devono essere spostate più vicino all’utente. Con il 5G bisognerebbe quindi integrare un gran numero di antenne nelle facciate delle case, nei cartelloni pubblicitari e nei lampioni. Ciò è diventato noto nella primavera del 2016 alla più grande fiera mondiale della comunicazione mobile a Barcellona. I lampioni vengono già spesso utilizzati come luoghi convenienti per installare WiFi accessibili al pubblico (i cosiddetti hotspot pubblici). Poiché sono già cablate, non sono necessari lavori di scavo ed è possibile collegare le antenne a Internet in modo relativamente semplice ed economico.